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                STUDIO PERITALE FORENSE    

    

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              EspertI in identificazione antropometrica

 

                        Balistica e Medicina Legale Penale

                              Già consulenti emeriti di alcune Procure della Repubblica.

             Consulente scientifico onorario di alcune note Associazioni a carattere nazionale

                                       di persone scomparse e lotta alla Pedofilia

        Presenti a Napoli, Caserta, Roma, Torino, Palermo, Milano, Cagliari, Olbia,

                         Nuoro e Reggio Calabria. Incarichi in tutta Italia                     

                 Massima riservatezza e segretezza !!

"E' un errore capitale teorizzare prima di avere i dati.

Senza accorgersene, si comincia a deformare i fatti per

adattarli alle teorie, invece di adattare le teorie ai fatti"
Sherlock Holmes

 

                

                                                             

                                               

                                     Numero 351/9773055

                                      mail: info@investigazioniscientifiche.org

 

 

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                                   LA PERIZIA ANTROPOMETRICA: QUESTA SCONOSCIUTA

 

La Perizia Antropometrica, questa sconosciuta, a volte mistificata, a volte idealizzata ma da sempre contornata da un'alone misto di leggenda, surrealtà, scetticismo.

 

Il primo metodo d'identificazione scientifico biometrico fu sviluppato nei laboratori del carcere di Parigi da Alphonse Bertillon (23 aprile 1853 - 13 febbraio 1914). Bertillon era figlio dello statistico Louis Bertillon e fratello del demografo - statistico Jacques. Nel 1870 venne nominato fotografo di servizio presso la prefettura di Parigi: annotando tutte le caratteristiche fisiche dei detenuti, fonda così il primo laboratorio di polizia scientifica e d’identificazione dei criminali, inventa l’antropologia giudiziaria chiamata appunto Sistema Bertillon o Bertillonage un sistema di identificazione rapidamente adottato in tutta l’Europa continentale e in seguito anche a Londra. Il suo metodo consisteva nella rilevazione delle misure fisiche dei detenuti in quanto l’ossatura umana non cambia più dopo il ventesimo anno d’età ed ogni scheletro è diverso per ciascun individuo. Il nome del detenuto, le descrizioni e le misure fisiche del corpo di un individuo (cranio, lunghezza degli arti, lunghezza delle dita e dei piedi, lunghezza del naso, caratteristiche dell’orecchio) e una foto segnaletica, frontale e laterale dell'individuo a mezzo busto, venivano annotate su una scheda detta "Osservazioni Antropometriche".

L’archivio cresce molto velocemente, è così possibile riconoscere un soggetto nuovamente arrestato che presentava una falsa identità. Il problema maggiore che si evidenziò era per le misure, dovevano essere effettuate con grande accuratezza, solo lo scopritore di questo sistema di classificazione era in grado di effettuare i rilievi con la dovuta precisione. Bertillon organizzò corsi di formazione per numerosi esponenti di polizie europee a Londra e Parigi, ma le misure prese da altri soggetti, pure addestrati erano imprecise e non così affidabili come quelle del francese. Dopo la seconda guerra mondiale, il sistema fu rinnovato e ammodernato ad opera degli americani (come al solito !) che avevano urgenza e bisogno di un sistema scientifico per identificare i nazisti che avevano cambiato identità. Fu allora che fu introdotta, avvalendosi di calcoli trigonometrici molto complessi, la cosiddetta analisi comparativa foto e videoantropometrica.

 

L'attuale antropometria forense si avvale anche dell'uso di software di calcolo molto precisi. Rimane fortunatamente una scienza che ha bisogno ancora dell'uomo, della metodicità dello scienziato e dell'esperienza del perito biometrico o antropometrico che dir si voglia.

 

Durante i miei seminari mi vengono sovente poste delle domande sulla cosiddetta "credibilità" della perizia antropometrica. A tali domande rispondo sempre con piacere aprendo un ampio e costruttivo dibattito.

L'antropometria non è una scienza fisionomica ma biometrica. Ciò significa che il giudizio di compatibilità non viene dato ad occhio dal perito perchè magari in possesso della dote fisionomica (!), ci mancherebbe altro, bensì sulla base di dati biometrici, quindi anatomici che devono essere:

 

-Unici

-Universali

-Permanenti

-Collezionabili

 

Senza entrare nel dettaglio tecnico, che sarebbe noioso ed incomprensibile a molti, basti immaginare che ogni persona ha delle caratteristiche chiamate "rapporti di forma" che sono uniche e permanenti. Almenochè un soggetto  non sia stato operato al femore, ad esempio, il rapporto tra la sua coscia e la sua gamba, misurate tra i cosiddetti "punti di repere" (ripetibilità)  restituirà sempre lo stesso valore, che sarà  differente, anche di poco da quello di un'altra persona.

 

Ma non è tutto. Una seria analisi antropometrica studia i rapporti completi del corpo di una persona e del suo volto, rendendo allora una serie di numeri, identificativi di     quel soggetto e quindi comparabili con quelli di un altro soggetto che, seppur molto somigliante, ha una struttura corporea espressa in rapporti, totalmente differente.

 

A titolo di esempio è possibile scaricare sotto una brochure con una simulazione di analisi biometrica facciale.

 

Scarica esempio

 

Durante questi dibattiti molto costruttivi, un'altra domanda che vien da se riguarda le immagini  delle telecamere di videosorveglianza.

Ci si pone spesso il problema che l'angolazione e la distanza della telecamera in oggetto possa modificare la struttura fisica di una persona.

Ovviamente ciò risponde al vero, almenochè non vogliamo buttare al vento tutta la teoria della prospettiva ottica che origina da Galileo.

In aiuto però ci arriva una scienza quasi esatta....la fisica ottica.

Tale scienza ci dice che conosciuto un angolo che sottende un asse visivo, tale asse si comporta come un lato di un triangolo. Entrati nei triangoli, gli appassionati di trigonometria avranno subito capito che abbiamo la possibilità di correggere angoli distorti, ricavare misure di distanze, utilizzare la regola del quarto proporzionale ed impegolarci in tangenti  (trigonometriche per carità) seni e coseni nonchè in funzioni inverse.

L'immagine che segue rende l'idea del lavoro che il perito effettua in fase di progettazione,  quindi siamo ancora prima di arrivare davanti al pc, per trovare la giusta  formula sia grafica, sia trigonometrica da applicare al PC ed arrivare alla correzione dei valori biometrici a video.

 

 

 

 

 

 

Ora, dopo avervi divertito ed in parte annoiato con questi due semplici calcoletti trigonometrici, spero sia riuscito a fare un po di luce in quest'alone leggendario che contorna questo esame non già di mero convincimento personale, ma squisitamente tecnico.

 

                                                                                                        Tratto integralmente da

                                                    " Il digital video-imaging comparativo. Analisi di immagini e video a scopo

 antropometrico identificativo in ambito giudiziario"
Autore:  Maurizio Cusimano
 

 

 

 

 

 

 

 

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